La recente comparsa del Responsabile dell?Oasi nella trasmissione ?Geo?, nella puntata andata in onda il 7 Dicembre e incentrata sui Cammini d?Italia, in particolare sul tratto della Via Francigena compreso tra Lucca e Siena (clicca qui per vedere il video), ci ha offerto lo spunto per una riflessione sul tema della mobilit? dolce, ossia un modo di spostarsi all?interno di un territorio che concilia lo sviluppo sostenibile del paesaggio e le esigenze di turismo, di salute e di benessere delle persone che lo percorrono.

Il turismo lento e la mobilit? dolce sono fenomeni che si stanno sempre pi? affermando negli ultimi anni di pari passo con l’accrescersi di una sensibilit? ambientale via via pi? diffusa ma soprattutto di una esigenza di “natura” che cresce in ognuno di noi man mano che il nostro stile di vita ci allontana dalla natura stessa e dai suoi ritmi. Si tratta di un fenomeno sociale sempre meno di nicchia e sempre pi? diffuso e questo lo rende interessante anche dal punto di vista della conservazione della natura poich? i suoi risvolti economici, sempre pi? importanti, spingono gli amministratori, a partire dal livello locale fino a quello nazionale, a porre una sempre maggiore attenzione agli aspetti della tutela del paesaggio e della sua fruizione all’interno degli strumenti urbanistici.

Le politiche di conservazione degli ultimi decenni del secolo scorso miravano a proteggere quel poco di natura che si era salvata, con la creazione di parchi e riserve naturali, creando delle vere e proprie isole “naturali” all’interno di un mare “artificiale” fatto di pianure urbanizzate, infrastrutture, aree industriali e vaste aree dedicate all’agricoltura intensiva. Poi si ? capito che questo non era sufficiente, che occorreva prendersi cura anche della matrice, nasce cos? il progetto della Rete Natura 2000 ed il concetto dei corridoi ecologici. I corridoi ecologici uniscono tra loro i nodi della rete in modo che piante e animali possano muoversi attraverso la matrice. I cammini, le ippovie, le ciclovie extraurbane che nascono per permettere agli uomini di muoversi su lunghe distanze all?interno di paesaggi naturali sono di fatto grandi corridoi ecologici che permettono di mantenere la connettivit? tra gli ambienti naturali e diventano di fatto uno straordinario punto di congiunzione tra la pianificazione urbanistica e le politiche di conservazione. I grossi investimenti che si stanno facendo negli ultimi anni sulla via Francigena, sulla ciclovia tirrenica e su altri progetti di questo genere ne sono una chiara dimostrazione.