Le zone umide sono in assoluto tra gli ambienti più ricchi da un punto di vista faunistico, infatti la presenza dell’acqua consente la vita di complesse comunità biologiche, dai batteri ai protozoi, dagli insetti ai crostacei, ai pesci e agli anfibi fino ad arrivare agli uccelli e ai mammiferi. La grande produttività di questi ecosistemi è legata alla presenza dell’acqua, alla sua quantità e soprattutto alla sua qualità. Lo stato di degrado in cui versano le acque del lago , fin dagli anni ’70 a causa dell’eutrofizzazione e dell’interrimento rapido, ha determinato un notevole impoverimento della flora e della fauna.

Tra le componenti faunistiche più importanti figurano sicuramente i pesci, i quali svolgendo tutto il loro ciclo vitale in acqua, sono quelli che maggiormente risentono delle sue caratteristiche qualitative. I pesci originari del lago appartengono a quattro specie: il luccio, la scardola, la carpa e la tinca a cui si aggiungono alcune specie di risalita, visto il collegamento con il mare, come l’anguilla (Anguilla anguilla), il crognolo o latterino (Atherina boyeri) ed il muggine (Mugil cephalus). a partire dagli anni ’60 del secolo scorso atti incauti e spesso abusivi hanno portato all’introduzione di nuove specie, provenienti da tutti i continenti, come il persico sole (Lepomis gibbosus), il persico trota (Micropterus salmoides), il pesce gatto (Ictalurus melas) fino al siluro (Silurus glanis). Molti di questi pesci si spostano nei chiari con acque molto basse per deporre le uova. Gli avannotti che nasceranno si troveranno così in un ambiente ricco di cibo e di vegetazione ove rifugiarsi.

Una specie oggi molto abbondante nel lago è il gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii), comunemente noto come “gambero killer”. Introdotto accidentalmente nel lago agli inizi degli anni ’90, questo crostaceo dalla dieta onnivora e dall’appetito insaziabile oggi contribuisce all’aggravarsi del già precario equilibrio ecologico del lago.

Nelle acque basse dei chiari e talvolta nascosti tra le canne troviamo gli anfibi (rane verdi, raganelle, tritoni), oggi in forte diminuzione a causa del peggioramento della qualità delle acque.

Tra i rettili più tipici delle zone umide ricordiamo la biscia d’acqua (Natrix natrix), facile da osservare mentre attraversa a nuoto un canale da sponda a sponda.

Tra i mammiferi, l’unica specie legata alle zone umide è la grossa arvicola d’acqua (Arvicola amphibius), ma negli ultimi anni è in forte aumento una specie introdotta dall’uomo, la nutria (Myocastor coypus).

Nelle acque libere del Lago, dei canali e soprattutto in quelle più basse dei chiari, vivono numerosi insetti. Alcuni passano in acqua solo la fase larvale (le zanzare o le libellule), altri invece restano in acqua per tutta la vita pur avendo mantenuto la capacità di volare in modo da potersi spostare da uno stagno all’altro. Ognuno di questi ha sviluppato meccanismi particolari per respirare. Chi è sprovvisto di branchie, come lo scorpione d’acqua, respira con un lungo tubicino che parte dalla parte posteriore del corpo; il ditisco o l’idrofilo viceversa catturano una bolla d’aria che agisce come una bombola di ossigeno capace di ricaricarsi assorbendo l’ossigeno disciolto nell’acqua.

La componente faunistica che maggiormente colpisce chi viene a visitare il lago di Massaciuccoli è sicuramente quella degli uccelli; oltre 200 le diverse specie che è possibile osservare in un anno nei vari habitat che caratterizzano la zona umida. Alcune di queste possono essere osservate soltanto in inverno, altre solo durante la primavera – estate, altre ancora solo durante le migrazioni primaverili e autunnali, infine ci sono numerose specie che permangono tutto l’anno.

Le acque libere del Lago sono frequentate durante l’inverno da anatre, svassi, cormorani e gabbiani, mentre durante i periodi di migrazione centinaia di mignattini, gabbianelli e sterne passano in volo tuffandosi di quando in quando per catturare insetti e piccoli pesci sulla superficie. Negli ultimi anni è sempre più frequente osservare, posato sugli alti pali delle bilance, il falco pescatore (Pandion haliaetus), un maestoso rapace che si ciba di pesci che cattura tuffandosi in picchiata sull’acqua.

oasi massaciuccioli falco pescatore
oasi massaciuccioli tramonto

I chiari, ambienti importantissimi per la riproduzione di pesci ed anfibi, offrono agli uccelli zone ideali per la sosta e l’alimentazione. Qui possiamo incontrare anatre, folaghe e gabbiani, ma sono soprattutto i trampolieri che fanno di questi ambienti i loro habitat d’elezione: con le loro lunghe zampe possono camminare nelle basse acque dei chiari alla ricerca di cibo. Si annoverano tra questi gli aironi, come l’airone cenerino (Ardea cinerea), la garzetta (Egretta garzetta), e l’airone bianco maggiore (Egretta alba), che possono essere osservati praticamente tutto l’anno mentre durante i periodi di migrazione si incontrano facilmente la sgarza ciuffetto (Ardeola ralloides) ed il raro mignattaio (Plegadis falcinellus). Durante i periodi di migrazione possiamo osservare nei chiari anche molti limicoli, come il combattente (Philomacus pugnax), la pantana (Tringa nebularia), la pettegola (Tringa totanus), il chiurlo maggiore (Numenius arquata) ed il beccaccino (Gallinago gallinago), intenti con il lungo becco ad estrarre vermi ed altri animaletti dal fango.. Durante la primavera poi i chiari sono sono i luoghi ideali per la nidificazione del cavaliere d’Italia (Himantopus himantopus).

oasi massaciuccoli garzetta
oasi massaciuccoli airone cenerino
oasi massaciuccoli airone guardabuoi

Molto interessanti sono poi gli uccelli legati al canneto, poichè è la presenza degli estesi letti di cannuccia e falasco che a del nostro “padule” un ambiente raro a livello italiano ed europeo. Ricordiamo tra questi il raro tarabuso (Botaurus stellaris) dalle abitudini molto elusive, qui presente fino a pochi anni fa con la più importante popolazione italiana nidificante, mentre oggi è più probabile ritrovarlo nei mesi invernali. Di abitudini simili anche il tarabusino (Ixobrychus minutus), il più piccolo airone europeo che frequenta i canneti di Massaciuccoli da Maggio a Settembre. Un’altro visitatore estivo è l’airone rosso (Ardea purpurea), che arriva dall’Africa alla fine di Marzo per venire a nidificare nei canneti maturi lungo il canale Burlamacca. La colonia degli aironi rossi del Lago di Massaciuccoli rappresenta la seconda popolazione italiana con circa 150 coppie nidificanti. Il falco di palude (Circus aeroginosus) è il principale predatore del canneto; è frequente osservarlo mentre sorvola basso la vegetazione alla ricerca di sventurati uccelli o piccoli roditori. Il Lago di Massaciuccoli ospita la prima popolazione italiana con circa 30 coppie nidificanti; nei mesi invernali questo numero subisce un incremento poichè si aggiungono altri individui che scendono dal Nord Europa. Un altro ospite del canneto è il misterioso porciglione (Rallus aquaticus) la cui presenza, durante tutto l’anno, si percepisce per quegli sgraziati richiami (che ricordano il verso del maiale) provenienti dal folto della vegetazione. Durante la primavera i canneti di Massaciuccoli si animano delle melodie e dei canti emessi dalle numerose specie di passeriformi che qui nidificano: ricordiamo la cannaiola (Acrocephalus scirpaceus), il cannareccione (Acrocephalus arundinaceus), la più rara salciaiola (Locustella luscinioides) che arrivano dall’Africa all’inizio di Aprile, mentre l’usignolo di fiume (Cettia cetti), il forapaglie castagnolo (Acrocephalus melanopogon) ed il pendolino (Remiz pendulinus). sono presenti tutto l’anno.

Oasi Massaciuccoli Cannareccione
Oasi Massaciuccoli Pendolino
Oasi Massaciuccoli