FalcoPescatoreCon i suoi 180 cm di apertura alare, il Falco pescatore, altrimenti noto alla comunit? scientifica con il binomio latino Pandion haliaetus, ? un uccello rapace di dimensioni non proprio trascurabili. Tanto per avere un termine di paragone con un uccello pi? comune, possiamo paragonarlo a una poiana la cui apertura arare varia dai 110 ai 130 cm.
Oltre che per le ragguardevoli dimensioni, il Falco pescatore pu? essere riconosciuto per il piumaggio bruno-nero del dorso in contrasto con quello candido della parte inferiore del corpo. Ali e coda hanno fitte barrature nere e la testa ? bianca con una evidente mascherina nera.
La caratteristica pi? particolare in assoluto del Falco pescatore, facilmente evincibile dal nome, ? quella di essere l’unico tra i rapaci europei a cacciare tuffandosi in acqua, la sua dieta di fatto ? costituita quasi esclusivamente da pesce.
La Specie ha un aerale di distribuzione molto ampio che comprende il continente americano, l’Europa, l’Asia e L’Africa. Nonostante la vasta distribuzione, la popolazione di Falco pescatore del Mediterraneo, con meno di un centinaio di coppie riproduttive distribuite tra Corsica, isole Baleari, Algeria e Marocco, costituisce un?entit? vulnerabile sotto il profilo conservazionistico.
L’animale, protetto dalla Direttiva uccelli dell’Unione Europea, ha sofferto nel corso degli ultimi due secoli di una forte rarefazione dovuta soprattutto alla persecuzione da parte dell’uomo in passato, e all’inquinamento delle acque successivamente. Il suo ruolo di vertice nella catena alimentare lo porta infatti ad essere sensibile all’accumulo di inquinanti, che incidono tra l’altro sulla sua fertilit?. Anche la progressiva semplificazione del paesaggio- ad esempio con la diminuzione di alberi di grandi dimensioni, utili per la nidificazione della specie ? ha avuto un certo peso nel declino ultimo della popolazione.
DSCN2364In Italia la scomparsa della specie come nidificante risale agli anni 50-60, probabilmente per una persecuzione diretta.
Per riportare il Falco pescatore a ricolonizzare in Italia i luoghi nei quali era storicamente presente, venne condotta una prima operazione di reintroduzione dal Parco Regionale della Corsica, che forn? lo stimolo necessario affinch? si avviasse un progetto di conservazione coordinato, che interessasse anche le coste italiane. In questo processo si ? inserito quasi dieci anni fa il Parco Regionale della Maremma, con un progetto di ricostituzione di una popolazione nidificante, e dal 2013 l’Ente Parco regionale Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli ha avviato un progetto, in collaborazione con Federparchi, per favorire la nidificazione del rapace che, anche se non ancora nidificante, ? da considerarsi ospite fisso nell’area del Lago di Massaciuccoli. Alla lipu ? stato affidato il compito di progettare e realizzare la struttura, e proprio in questi giorni abbiamo ultimato la realizzazione di una piattaforma nido all’interno della Riserva Naturale del Chiarone, in modo da poter offrire un valido stimolo ai due individui che spesso sono avvistabili proprio in prossimit? del luogo dove ? stata posizionata.
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