HAI TROVATO UN ANIMALE IN DIFFICOLTA’?

Questi sono i riferimenti di chi si deve contattare perchè l’animale sia recuperato:

fauna adulta: 112

pullus e cuccioli: comune di rinvenimento dell’animale

Per ulteriori informazioni su come comportarti chiama il Centro di recupero più vicino a te o continua a leggere le informazioni di questa pagina.

Se non abiti proprio vicinissimo, chiama comunque un Centro di Recupero. Troverai persone preparate sulle problematiche relative agli animali in difficoltà e aggiornate sulle procedure da mettere in atto per fare in modo che l’animale arrivi comunque da loro anche se chiami da un’altra provincia. In alternativa contatta la sede nazionale della Lipu allo 0521/273043 (lun. – ven. ore 8.30-17.30) oppure la tua Amministrazione Provinciale di riferimento.

Per quanto riguarda la Toscana nello specifico, al momento questi sono i numeri di telefono dei referenti nelle varie zone.

Pistoia Azienda ASL Toscana Centro – Soccorso della Fauna Selvatica telefono: 329 6605792 e 055 2761111

Lucca e Massa-Carrara Associazione VEGA telefono 348-860685

Livorno Centro Recupero Uccelli Marini e Acquatici (CRUMA) Lipu – telefono 0586 400226

Firenze Azienda ASL Toscana Centro – Soccorso della Fauna Selvatica telefono 329 6605792 e 055 2761111

Firenze – Vicchio del Mugello: Centro Recupero Rapaci Tel. 347.8781971

Prato Azienda ASL Toscana Centro – Soccorso della Fauna Selvatica telefono 329 6605792 e 055 2761111

Pisa

Clinica veterinaria dell’Università di Pisa: non fa soccorso, ma solo cura degli animai selvatici portati presso la struttura telefono 050 2210100

Legambiente telefono 327 3877775 oppure 331 7227273

Siena e Grosseto SOS animali, telefono 331 1285509

Arezzo rivolgersi alla ASL di vallata competente.

Aretina 0575-2551

Valtiberina 0575-7571

Valdichiana 0575-6391

Casentino 0575-5681

Valdarno 055-91061

Tali numeri possono variare nel tempo a seconda delle convenzioni che vengono stipulate di volta in volta. Se un numero non dovesse rispondere consigliamo di rivolgersi al Centro di Recupero di Livorno (0586-400226) che funge comunque da referente per molte aree della Toscana

Ecco una lista dei Centri Lipu presenti in Italia.

Asti -Tigliole d’Asti: Centro Recupero Fauna Selvatica Tigliole d’asti. Tel. 347.2425611

Bologna: Tel. 051.432020

Ferrara: Tel. 0532.772077

Firenze – Vicchio del Mugello: Centro Recupero Rapaci. Tel. 347.8781971

Livorno: Centro Recupero Uccelli Marini e Acquatici (CRUMA) Lipu – telefono 0586 400226

Milano – Pontevecchio di Magenta: Tel. 338.3148603

Palermo – Ficuzza: Tel. 339.2567961

Roma: Tel. 06.3201912

Trento: Tel. 0461.260913 – 340.2491886 – 340.2424237

ALCUNE COSE DA SAPERE SULL’ANIMALE CHE HAI TROVATO

Prima cosa da fare in assoluto è chiedersi se l’animale sia veramente in difficoltà.

Purtroppo la maggior parte degli animali che vengono portati nei centri di recupero per la fauna selvatica sono giovani animali che hanno avuto la sventura di imbattersi in troppo zelanti soccorritori, e sono quindi stati strappati alle cure parentali.

Il risultato di questa leggerezza comportamentale ha effetti negativi sugli animali stessi che avrebbero potuto continuare a essere allevati dai propri genitori, indiscutibilmente più preparati a svolgere tale compito che un qualsiasi umano, a prescindere dal fatto che sia un allevatorre professionista o una persona totalmente a digiuno di qualsiasi nozione in materia.

Un altro effetto collaterale di questo errore è il fatto che i centri di recupero si trovano a dover affrontare una mole di lavoro esageratamente più grande (con conseguente spreco di risorse ed energie) di quella che sarebbe se potessero occuparsi solo di amimali che si trovano in difficoltà vere e non indotte dai loro soccorritori.

Dopo essersi chiesti se l’animale sia veramente in difficoltà, la seconda cosa da fare in assoluto è quella chiedere A UNA PERSONA ESPERTA se l’animale possa essere veramente in difficoltà. E’ importante avere l’umiltà di capire che persone più preparate di noi potrebbero essere in grado di vedere la situazione con occhi diversi, e una semplice telefonata a uno specialista potrebbe fare capire anche a noi cose sconosciute sul mondo animae, e soprattutto salvare l’animale dal nostro intervento.

A questo punto, dopo avere chiarito il concetto che nella stragrande maggioranza dei casi il nostro intervento è estremamente dannoso per gli animali che crediamo di salvare… veniamo ai rari casi in cui un animale è veramente in difficoltà.

PULCINI e CUCCIOLI.

Il caso assolutamente più frequente è quello del ritrovamento di nidiacei o giovani di uccello o di cuccioli di mammifero.

Uccelli implumi o semi implumi.

Un uccellino implume o semiimplume fuori dal nido è sempre in difficoltà.

Se trovate un uccellino implume o semiimplumi con gli occhi ancora chiusi raccoglietelo e chiamate subito il centro di recupero più vicino per informazioni sul comportamento più corretto da attuare per stabilizzarlo prima che se ne possano prendere cura dei professionisti. Nel frattempo potete sistemarlo in una scatola di cartone di dimensioni adeguate con all’interno una sorta di “nido” fatto con la carta assorbente. Non usate assolutamente batuffoli di cotone. Praticate nella scatola dei fori per l’aereazione e tenetela a una temperatura adeguata. Un mezzo di fortuna per riscaldare l’animale può essere quello di usare una palloncino, un guanto o una bottiglia riempiti di acqua tiepida e messi nella scatola. Se si interviene in questo modo è assolutamente indispensabile accertarsi che la bottiglia o il guanto non rischino in qualche modi di travolgere il pulcino uccidendolo, e che non siano a contatto diretto con lui rischiando di ustionarlo. Un pulcino ha bisogno di mangiare e bere solo durante il giorno, ma ad intervalli regolari e diversi a seconda dello stadio di sviluppo: per nidiacei implumi sarebbe bene fornire cibo circa ogni mezz’ora. Come alimento universale di emergenza, è possibile somministrare: pezzettini di carne cruda o camole (larve della farina o del miele) e acqua con un contagocce o con una siringa senza ago. Tutti i nidiacei, ad eccezione dei colombi (che vanno alimentati con granaglie), sono infatti carnivori. Attenzione: non somministrare mai e in alcun caso (sia per uccelli giovani che adulti) pezzetti o molliche di pane, latte o derivati del latte. Per sicurezza comunque facciamoci aiutare nella valutazione chiamando subito il centro di recupero più vicino per informazioni sul comportamento più corretto da tenere nel caso specifico. Ricordiamoci che l’opinione di un professionista ha un valore diverso da quella di un profano.

Uccelli piumati che non volano.

Valutiamo se l’uccellino è in pericolo reale. Nella stragrande maggioranza dei casi è semplicemente un piccolo che non è ancora in grado di volare. E’ infatti una cosa assolutamente normale della vita di un pulcino spostarsi dal nido eseguendo i primi voli e non essere in grado di tornarvi. Sperimentare le tecniche di volo richiede esercizio! I genitori in genere controllano da lontano i loro piccoli, raggiungendoli di tanto in tanto per dar loro del cibo. Il fatto di non vedere genitori nei paraggi, spesso dipende dal fatto che ci noi a controllare da troppo vicino e non si avvicinano per paura. In questo caso la cosa più intelligente da fare è allontanarsi, anche perché il nostro interesse prolungato nei confronti dell’uccellino, oltre a disturbare i genitori, potrebbe essere notato dai potenziali predatori, che potrebbero approfittarne una volta che ci siamo allontanati. Gatti nelle vicinanze o transito di veicoli rappresentano un potenziale pericolo, quindi il nostro intervento dovrebbe limitarsi a un pronto trasferimento in un luogo più sicuro, come un cespuglio o un luogo rialzato: sarà poi lui ad attirare l’attenzione dei genitori che guidati dal suo vociare torneranno ad alimentarlo.

I piccoli vanno prelevati solo se i genitori non possono più accudirlo perché morti. In questi casi casi vanno raccolti e sistemati in una scatola di cartone forata con della carta assorbente sul fondo.

I piccoli uccelli vanno nutriti possibilmente ogni ora, con possibilità di diradare i pasti a 3-4 volgte al giorno se già quasi adulti (penne presenti sulla maggior parte del corpo).

Come cibo di emergenza si possono utilizzare piccoli bocconi di carne cruda o camole (larve della farina o del miele) e acqua con un contagocce o con una siringa senza ago. Tutti i nidiacei, ad eccezione dei colombi (che vanno alimentati con granaglie), sono infatti carnivori. Attenzione: non somministrare mai e in alcun caso (sia per uccelli giovani che adulti) pezzetti o molliche di pane, latte o derivati del latte.

Per sicurezza comunque facciamoci aiutare nella valutazione chiamando subito il centro di recupero più vicino per informazioni sul comportamento più corretto da tenere nel caso specifico. Ricordiamoci che l’opinione di un professionista ha un valore diverso da quella di un profano.

Rapaci notturni anche molto piccoli

Gran parte dei nidiacei abbandona spontaneamente il nido quando ancora non è un perfetto volatore, e questo è particolarmente vero soprattutto per i rapaci notturni che talvolta abbandonano il nido quando sono ricoperti di solo piumino: questi animali non sono abbandonati ma accuditi dai genitori, che li accompagnano nella graduale autonomia attraverso le “cure parentali” tipiche di ogni specie.

Dunque, raccogliere uno di questi nidiacei significa strapparlo alle cure dei genitori, sicuramente più valide del più esperto e attento degli allevatori professionisti.

Talvolta la fonte di pericolo può essere eliminata, ad esempio trattenendo un animale domestico (cane o gatto) in casa, o spostando il piccolo uccello di qualche metro dalla potenziale minaccia, qualora questa sia rappresentata ad esempio dal traffico.

Per sicurezza comunque facciamoci aiutare nella valutazione chiamando subito il centro di recupero più vicino per informazioni sul comportamento più corretto da tenere nel caso specifico. Ricordiamoci che l’opinione di un professionista ha un valore diverso da quella di un profano.

In caso ci venga consigliato di prendere l’animale, sistemiamolo in una scatola di cartone forata con della carta assorbente sul fondo.

Come cibo di emergenza possono andare bene dei pezzettini di carne cruda. Attenzione: non somministrare mai e in alcun caso (sia per uccelli giovani che adulti) pezzetti o molliche di pane, latte o derivati del latte.

UCCELLI ADULTI

Se riesci a raccogliere un uccello adulto è molto probabile che abbia effettivamente bisogno di aiuto perché in casi normali non si sarebbe fatto prendere con tanta facilità.

La prima cosa da fare in questri casi è avvisare il Centro di recupero fauna selvatica più vicino, per essre istruiti su come comportarsi in modo da catturare l’animale, facendo bene attenzione a non farsi ferire e a non ferirlo ulteriormente danneggiando le ali o le zampe. Se avete ritrovato un rapace fate attenzione a usare dei guanti per catturarlo perché gli artigli possono ferirvi! Se si tratta di un airone fate particolarmente attenzione a non farvi infiocinare gli occhi con il becco. Anche i gabbiani e altri uccelli marini hanno becchi particolarmente robusti e affilati. Una volta catturato l’animale ponetelo in una scatola di cartone forata (mai una gabbia dove sbattendo può rovinarsi il piumaggio).

A seconda del problema riscontrato potrebbe essere necessario reidratarlo somministrando con una siringa senza ago o con un contagocce, un po’ di acqua zuccherata; in seguito lo si può alimentare con un po’ di carne trita, in caso di uccelli insettivori o predatori, o con delle granaglie in caso di specie granivore.

E’ sempre bene tenere a mente che il “fai da te” va sempre evitato. E’ sempre conveniente rivolgersi a mani esperte che sapranno valutare le reali condizioni di salute dell’animale.

RONDONI

Se trovi un rondone di qualsiasi specie (Rondone comune, Rondone pallido e Rondone maggiore) non ci sono alternative: l’animale ha sicuramente bisogno di aiuto.

I rondoni sono animali che passano l’intera vita in volo posandoli solo nei nidi che abbandonano soloo quando sono in grado di poter volare perfettamente.Può capitare tuttavia che questi uccelli, sia adulti che giovani immaturi, atterrino per errore o incidente al suolo. In questi casi il soccorso da parte dell’uomo è indispensabile.

Prima di prestare aiuto a un Rondone è necessario capire se si tratta di giovane individuo incapace di volare o di un adulto sano, perché il soccorso è differente nei due casi. Il Rondone adulto si distingue dal giovane perché quando le ali sono in posizione di riposo si incrociano sul dorso superando la coda di circa 2-3 cm. L’apertura alare è di circa 2 spanne e la silhouette disegna una falce. Un Rondone comune adulto, senza ferite, spesso torna a volare grazie alla semplice operazione di lancio. Se dopo il lancio dovesse planare nuovamente al suolo, serve invece il ricovero in un Centro Recupero. Il Rondone adulto in assenza di evidenti ferite può essere rilasciato in loco, evitando il ricovero. È sufficiente un delicato slancio in luoghi aperti vicini al sito di ritrovamento (non da balconi o posizioni elevate).

Il Rondone giovane ha ali tendenzialmente corte che in lunghezza non superano mai la coda e al massimo si incrociano di poco sul dorso. Spesso sono visibili i calami alla base delle penne (astucci cheratinici che contengono piumaggio in crescita).

Il Rondone giovane, anche se in buona salute, non è in grado né di camminare né di volare e alimentarsi. Nessun tentativo di involo va operato. Serve invece il soccorso e la consegna a un Centro Recupero. Nell’attesa del ricovero lo si può adagiare in un contenitore di cartone e al caldo, come per gli altri nidiacei.

Se hai già contattato il Centro Recupero ma devi nutrire il Rondone, in attesa di ricovero, puoi fornire i seguenti alimenti: piccole palline di carne macinata cruda di manzo, camole del miele, camole della farina. Somministragli acqua da un contagocce o attraverso una siringa senza ago o anche con la punta del dito, lasciando cadere una goccia alla volta lateralmente sul taglio del becco. Importante: questo tipo di alimentazione è un rimedio di emergenza e non deve protrarsi nel tempo.

CUCCIOLI DI MAMMIFERI

Nella stragrande maggioranza dei casi, il cucciolo che hai trovato non è assolutamente in difficoltà. I genitori potrebbero essere impegnati da altre a parti oppure molto più semplicemente, si stanno nascondendo da te e torneranno ad occuparsi di lui quando tu ti sarai allontanato a distanza di sicurezza. Fa parte della normale strategia riproduttiva e antipredatoria dell’animale. In quel momento il più grande pericolo per il cucciolo sei tu, e non solo perché i genitori ti vedono come un potenziale predatore, ma perché la tua presenza potrebbe catturare l’attenzione dei predatori veri che potrebbero grazie a te trovare il piccolo e divorarlo.

I cuccioli vanno prelevati solo se i genitori non possono più accudirlo perché morti. In questi casi casi vanno raccolti e sistemati in una scatola di cartone di dimensioni idonee.

In ogni caso, prima di agire contatta telefonicamente il Centro di Recupero più vicino e spiega loro dettagliatamente la situazione.

Attenzione, non lasciarti tentare dall’aspetto del cucciolo per fargli una carezza. Lo condanneresti a morte! Se tocchi un cucciolo per qualsiasi motivo con le tue mani, per il naso dei genitori il tuo odore sarà così prepotente sul corpo del cucciolo che non solo non riusciranno a riconoscerlo, ma vedranno in lui una minaccia e da quel momento lo abbandoneranno.

MAMMIFERI ADULTI

Attenzione! Un mammifero ferito può essere potenzialmente molto pericoloso. Anche se cercate di spiegarglielo non capirà che state cercando di salvarlo, quindi potrebbe reagire mordendo, artigliando, scalciando o incornando. Se vi sembra che sia poco reattivo, fate comunque attenzione perché la strategia difensiva di molti animali selvatici in difficoltà consiste nel simulare fino all’ultimo momento per poi aggredire quando meno se lo aspetta il soccorritore (che ai loro occhi continua ad essere un potenziale pericolo).

E’ vero che le precauzioni da mettere in atto sono diverse a seconda dei casi, e che un Riccio ferito non è pericoloso da maneggiare come come un tasso o un istrice; ma prima di intervenire è necessario avere dei dispositivi di protezione adeguati, come ad esempio un paio di guanti robusti, ed è anche molto importante avere a disposizione anche un mezzo contenitivo come una scatola di cartone robusta o una cassa di legno di dimensioni adeguate.

La cosa più intelligente da fare è quella di chiamare degli esperti affinché intervengano loro. Chiama subito il Centro di Recupero più vicino o la Polizia Provinciale o i Carabinieri forestali. Anche la tua incolumità è importante, non solo quella dell’animale che hai trovato.

RETTILI E ANFIBI

Se trovi una tartaruga o una testuggine in difficoltà (carapace rotto o presenza di ami e lenze o reti) puoi prelevarla e metterla in una scatola, (stando attento a maneggiarla per non farti ferire dalle zampe anteriori nel caso di una tartaruga marina di medie dimensioni). Avvisa subito il Centro di Recupero più vicino o i Carabinieri Forestali. Le testuggini e le tartarughe in Italia sono soggette a leggi molto severe.

Se trovi un serpente ferito contatta come prima cosa il Centro di Recupero più vicino o i Carabinieri Forestali. Il morso di un serpente può essere pericoloso anche se non si tratta di un animale velenoso. Catturare un serpente in sicurezza non è un lavoro che si improvvisa. E’ bene che lo facciano dei professionisti.

Se trovi dei rospi che stanno attraversando la strada, molto probabilmente questo succede in un orario in cui difficilmente troverai qualcuno che risponde al telefono. Indicativamente, se l’animale (o gli animali) non è ferito basta aspettare a distanza per cercare di capire da quale parte della strada sta andando per aiutarlo a raggiungere più velocemente la sua meta. Attenzione a non sbagliare lato perché una volta che siete andati via lui attraverserà di nuovo! Se l’animale è ferito mettetelo una bacinella con un velo di acqua sul fondo (solo un velo) e recapitatelo quanto prima al Centro di recupero più vicino.

F.A.Q.

-E’ vero che tra gli uccelli i genitori abbandonano i propri pulcini se toccati dalle persone che tentano di spostarli da un pericolo imminente?

-NO.

-E’ vero che tra i mammiferi i genitori abbandonano i propri cuccioli se toccati dalle persone che tentano di spostarli da un pericolo imminente?

– SI. E’ verissimo. Se toccate un cucciolo per qualsiasi motivo con le vostre mani, per il naso dei genitori il vostro odore sarà così prepotente sul corpo del cucciolo che non solo non riusciranno a riconoscerlo, ma vedranno in lui una minaccia e da quel momento lo abbandoneranno.

-Potete venire a prendere l’animale che ho salvato?

-Sei sicuro di averlo veramente salvato? Hai già chiamato il Centro di recupero della fauna selvatica più vicino per capire se non era meglio lasciarlo dove era? In ogni caso la risposta è NO. Purtroppo noi non abbiamo mezzi per effettuare questo tipo di servizio. Telefonando al Centro di recupero comunque ti avranno già spiegato chi si occupa di effettuare questo servizio sul territorio.

-Posso portarvi l’animale che ho salvato?

-Sei sicuro di averlo veramente salvato? Hai già chiamato il Centro di recupero della fauna selvatica più vicino per capire se non era meglio lasciarlo dove era? Se loro ti hanno consigliato di raccoglierlo, e noi siamo la struttura Lipu più vicina a te, allora la risposta è SI. Penseremo noi ad organizzarci per farlo arrivare il prima possibile al Centro di recupero più vicino a noi che è Livorno.

-Posso dare pane bagnato nel latte all’uccellino che ho trovato?

-NO. Lo uccideresti.

-Posso dare il latte al cucciolo di mammifero ho trovato?

-Telefona prima al Centro di Recupero più vicino. Il latte di diversa provenienza ha diverse caratteristiche nutrizionali. Non è detto che quello che hai a disposizione in frigorifero non possa risultare pericoloso per il cucciolo che hai trovato

-Ho trovato un gattino/cagnolino abbandonato. Ve lo posso portare?

-NO. Prova a chiamare il tuo veterinario di fiducia. Saprà come consigliarti

-Ho trovato un pappagallo, un canarino, un merlo indiano ecc. Ve lo posso portare?

-NO. Prova a chiamare il tuo veterinario di fiducia. Saprà come consigliarti. Oppure chiama il Centro di Recupero più vicino e fatti consigliare su come comnportarti. Sappi però che loro possono occuparsi solo di fauna selvatica e non di animali domestici

-Posso curare io l’animale che ho trovato?

-Se sei un veterinario potresti essere in grado di offrire cure a un animale in difficoltà in modo più idoneo rispetto a chi veterinario non è. Per le cure successive poi ci sono i veterinari specializzati in fauna selvatica dei centri di recupero. Se non sei un veterinario allora immagina di avere un problema di salute. Preferiresti farti curare da un medico o da una persona, magari molto volenterosa, ma che medico non è?

-Posso allevare io l’animale che ho trovato?

-NO. Tanto per cominciare la detenzione e l’allevamento dei selvatici da parte dei privati sono vietati dalla legge. Inoltre, errate pratiche di allevamento dei nidiacei e cuccioli possono determinare il fenomeno dell’imprinting, compromettendo la possibilità dell’animale di tornare in natura. Infine, errate pratiche di allevamento possono compromettere gravemente, fino alla morte, gli animali che stiamo allevando

-Dove posso tenere un uccello ferito prima di consegnarlo alle cure di un Centro Recupero?

La soluzione migliore è quella di metterlo in una scatola di cartone di dimensioni adeguate (poco più grandi dell’animale). Per favorire l’aerazione, fare dei fori sulla parte alta della scatola. Sul fondo della scatola, sistemare dei fogli di giornale. Non utilizzare MAI gabbiette o trasportini per gatti nei quali gli animali selvatici possono agitarsi e ferirsi anche molto seriamente.