Sono ormai circa tre anni che a partire dalla fine di giugno e per tutta la stagione estiva si assiste ad un evidente e rigoglioso sviluppo di una peculiare pianta acquatica che occupa, in modo uniforme e quasi continuo, tutto il settore orientale dello specchio lacustre, quindi la porzione inclusa nella nostra Riserva.
Si tratta di Najas marina, una pianta acquatica radicante a diffusione praticamente cosmopolita, con presenza sia nelle regioni tropicali che temperate. A dispetto del nome proprio, che richiama oniricamente le Naiadi, mitologiche ninfe di fiumi e sorgenti, si ritrova principalmente in zone umide d’acqua dolce, come stagni, laghi, corsi d’acqua, paludi costiere e interne, ma talvolta anche nelle acque salmastre.
La presenza di questa pianta nel Lago di Massaciuccoli era stata gi? segnalata in passato in studi sulla vegetazione condotti dall’Universit? di Pisa, tuttavia con coperture trascurabili (inferiori all’1% nelle aree di campionamento) e sempre in associazione ad altre piante acquatiche ben pi? rappresentate. Attualmente invece questa pianta forma estensioni pressoch? pure, sporadicamente assieme a qualche altra macrofita (in particolare il Miriofillo), fino anche a 100 m di distanza dalla sponda con una distribuzione verticale che varia a seconda dell’intensit? di penetrazione della luce nello specchio d’acqua.
Nella stagione invernale tutto questo tappeto vegetale pressoch? scompare, per rifiorire poi nella primavera successiva in tutto il suo vigore, con disappunto di incauti barcaioli e canoisti che, avvicinatisi troppo alla sponda, rimangono imbrigliati nel fitto intreccio vegetale. Dello stesso avviso non sono gli svariati uccelli acquatici che, rispetto a quanto si ? riscontrato negli ultimi 20-30 anni (arco temporale caratterizzato dall’assoluta assenza di piante acquatiche, conseguenza dei processi eutrofici e della notevole torbidit? delle acque) volentieri si trattengono numerosi nel periodo estivo a ?pascolare? su queste praterie acquatiche: folaghe, gallinelle d’acqua, anatre tra cui quest’anno anche alcune delle rare morette tabaccate, per la gioia di fotografi e birdwatchers.
Nelle acque stagnanti infatti come appunto laghi, stagni e sistemi palustri la vita si basa essenzialmente sulle possibilit? di utilizzo di materia organica proveniente dalla produzione primaria interna (piante e alghe), mentre il principale fattore limitante ? rappresentato dalla trasparenza delle acque, indispensabile per garantire lo sviluppo di vegetazione, e quindi di habitat per invertebrati, pesci e cibo per uccelli.
Che sia l’inizio di un periodo di rinascita del lago?
Non si sa? certo ? che questo ? un fenomeno assolutamente positivo, che si autoalimenta nel tempo: la presenza di vegetazione sommersa riduce il sollevamento dei sedimenti del fondale, aumentando quindi la trasparenza dell’acqua, e creando cos? nel tempo (a parit? di altri fattori) le condizioni per una sempre maggiore presenza delle piante stesse e degli animali.
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