La migrazione viene definita come un attivo fenomeno di massa, direzionalmente orientato e autonomamente intrapreso dall?individuo in gruppi organizzati o in folle senza coesione, che comporta un cambiamento almeno temporaneo dell?habitat specifico. Si tratta di una strategia messa in atto in ogni ambiente da un gran numero di specie. Migrano gli uccelli nel cielo, i grandi ungulati della savana, i ?pachidermi? della terra (elefanti) e quelli del mare (cetacei), ma anche animali piccolissimi come quelli che formano il plancton. E, naturalmente, anche l’uomo ? stato ed ? tutt’oggi un grande migratore.
Mentre cannaiole e cannareccioni hanno gi? lasciato la Riserva del Chiarone per dirigersi verso l’Africa tropicale, e la grande colonia nidificante di aironi rossi presente a Massaciuccoli si accinge ad intraprendere il lungo viaggio attraverso il deserto del Sahara per raggiungere i siti di svernamento, nel nostro Paese assistiamo (spesso, purtroppo, inermi) ad un incessante flusso migratorio in direzione opposta, che ? quello di donne e uomini in fuga da povert?, guerre, disperazione. Donne e uomini che vedono nell’Europa l’unica speranza di salvezza, e per raggiungerla affrontano lunghi ed estenuanti viaggi in condizioni pi? che precarie, spesso subendo torture e sofferenze.
Le migrazioni resteranno il tratto distintivo del nostro tempo, spostamenti di masse in cerca di opportunit? e diritti su rotte di morte e speranza. Un fenomeno che secondo l?Organizzazione internazionale per le migrazioni non si arrester? prima del 2050, quando la popolazione mondiale si assester? sui 9-10 miliardi di persone. Diverse sono le realt? sul nostro territorio (associazioni, o.n.g., cooperative) nate con l’intento di non rimanere inermi spettatori di questo importante fenomeno globale e dell’emergenza umanitaria che ne consegue, e che per questo sono quotidianamente impegnate in attivit? e progetti che favoriscano incontro, conoscenza, scambio, mediazione positiva e integrazione attiva.
In particolare la Cooperativa Odissea, nata alla fine del 2007 con sede a Capannori, ? stata il primo soggetto gestore della Provincia di Lucca per l?accoglienza dei profughi provenienti dal Nord-Africa a seguito delle situazioni di guerra connesse alla cosiddetta ?Primavera araba? del 2011, ed oggi collabora con le prefetture di Lucca, Pisa, Livorno e Massa Carrara per l?accoglienza dei profughi in situazione di emergenza. Nel corso degli anni la cooperativa si ? specializzata in servizi rivolti alla comunit? migrante, come la gestione di sportelli immigrati per emissione, rinnovo e aggiornamento dei documenti di soggiorno, e di case di accoglienza per migranti, richiedenti asilo politico, donne sole o con figli e persone con problemi alloggiativi e lavorativi, in cui gli utenti possono usufruire di diversi servizi: progetti educativi personalizzati, consulenza legale, orientamento al territorio, mediazione con enti e istituzioni, formazione professionale.
In quest’ottica di formazione professionale e integrazione attiva nasce l’idea di una collaborazione con l’Oasi Lipu Massaciuccoli per l’inserimento di giovani immigrati africani in un progetto a lungo termine di attivit? di volontariato presso la Riserva del Chiarone, che partir? nelle prossime settimane e vedr? i giovani impegnati per due mattine a settimana in svariate attivit? insieme allo staff e ai volontari. Gi? durante l’ultima settimana di Campi di Volontariato per adulti svoltisi nel mese di Agosto, alcuni ragazzi provenienti da diversi paesi del continente africano (come Gambia, Zambia e Guinea Bissau) e attualmente alloggiati presso l’azienda agricola ?La Ficaia? di Massarosa hanno lavorato per due mattine insieme ai volontari del campo e allo staff dell’Oasi.
Insieme a Landing, Lama, Sekou, Alfaomar, Dybril, Awini e Jatta, accompagnati dagli operatori Marco e Thomas, abbiamo lavorato per ripulire il boschetto umido dalle infestanti, per ristrutturare una vecchia baracca per la rimessa delle barche e nella realizzazione di una nuova postazione di birdwatching.
Nel pieno spirito di cooperazione, scambio e multiculturalit? che ci contraddistingue, abbiamo voluto ringraziarli per il loro aiuto omaggiandoli con un pranzo in pieno stile africano, preparato dai volontari del Servizio Civile Regionale ed apprezzato da tutti i commensali, compresi i volontari del campo estivo, felici di aver avuto anche questa opportunit? di scambio e arricchimento personale.
Siamo dunque felici di iniziare questo cammino… cercheremo di dare il nostro contributo al percorso di integrazione nel tessuto sociale che, per chi proviene da culture tanto diverse dalla nostra e spesso si trova ad affrontare incomprensioni e difficolt? di ogni tipo, non ? n? facile n? immediato, e diamo un caloroso benvenuto a questi ragazzi, certi che la loro presenza all’Oasi sar? un’occasione di scambio e di crescita per tutti.
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