In questi giorni uno dei visitatori fissi dei cieli dell’Oasi ? un bell’esemplare maschio di Sparviere, un rapace di piccole dimensioni in realt? pi? tipico frequentatore degli ambienti boschivi che non degli spazi aperti. Le sue ali corte e arrotondate e la lunga coda, infatti, permettono allo Sparviere di volare agilmente tra gli intricati rami degli alberi… Non dimentichiamoci che alle spalle del casale dell’Oasi c’? un bel bosco umido di circa duemila metri quadri contornato da coltivi.
SPARVIERE
Nell’antichit? lo Sparviere evoc? il simbolo dell’anima: presso gli antichi Egizi, infatti, veniva chiamato baieth, nome composto da bai (anima) ed eth (cuore) che nel suo insieme ha il significato di <>. Presso altre civilt? era invece emblema di superiorit? e di giustizia.
Tecnicamente il nostro Sparviere, il cui nome completo ? Sparviere eurasiatico (Accipiter nisus), ? diffuso dalle coste occidentali europee fino all’Asia. Le aree di svernamento si trovano in Europa sud-occidentale e raggiungono il Nord Africa. In Italia si pu? osservare tutto l’anno in tutte le regioni, isole incluse.
I tratti che lo contraddistinguono sono un corpo snello e slanciato ed una testa piccola che termina con un elegante becco azzurrino. Negli adulti la parte superiore del corpo ? di colore scuro cenerino, mentre quella inferiore ? bianca con striature rosso ruggine. La coda ? composta da sei fasce nere, bianca all’estremit?.
La femmina supera il maschio sia per lunghezza che per apertura alare. Durante la parata nuziale, il maschio e la femmina si cimentano in vertiginose picchiate seguite da brusche risalite. Lo Sparviere si riproduce da maggio ad agosto. I suoi nidi sono costruiti generalmente sugli alberi, ben nascosti ma non lontano dal suolo, sono composti da ramoscelli secchi e tappezzati con le penne della femmina.
Questo piccolo rapace ? un abilissimo predatore, sia di piccoli che grossi uccelli ed anche di alcuni micromammiferi: adotta tecniche di caccia piuttosto astute, nascondendosi tra gli alberi e spiccando il volo all’improvviso per cogliere di sorpresa le sue prede, volando vicinissimo al suolo tra siepi e arbusti e cambiando spesso direzione per disorientare le prede, che poi divora lontano da occhi indiscreti.
Purtroppo, questa affascinante abilit? nella caccia fa dello Sparviere un ?nemico giurato? dei cacciatori: questi ultimi infatti, soprattutto nel caso in cui utilizzino richiami vivi ? come tordi e merli- vedono le loro battute di caccia ?disturbate? dagli sparvieri che tentano di predare i richiami mettendoli quindi in allarme, e allarmando anche gli altri uccelli.

Non ? raro, pertanto, che questi bellissimi rapaci, protetti dalla Direttiva Uccelli, cadano vittima di colpi di fucile: non ? un caso che la maggior parte degli sparvieri feriti che vengono portati ai Centri di Recupero della Lipu arrivino per la maggior parte durante i periodi in cui la caccia ? aperta, e che pi? del 70% di questi riportino ferite o traumi da arma da fuoco.
Durante il corso del 2015 sono stati recapitati all’Oasi 4 sparvieri, 3 dei quali colpiti da arma da fuoco, che sono stati trasferiti al Centro di Recupero Lipu di Livorno. Durante lo stesso periodo il Centro ha ospitato ben 12 sparvieri provenienti da tutto il territorio regionale, 7 dei quali colpiti da fucilate.

liberazione crumaIn questa fase di incertezza sul futuro delle Province e su chi abbia effettivamente il dovere e la responsabilit? di occuparsi della salvaguardia della fauna selvatica, i Centri di Recupero stanno affrontando un momento molto difficile… I contributi erogati dagli Enti sono in dubbio, se non addirittura sospesi, ma come al solito noi teniamo duro! E’ proprio in questi giorni che la Lipu ha lanciato una campagna nazionale per sostenere i Centri di Recupero, per saperne di pi? vi rimandiamo alla specifica pagina Lipu