Nelle notti fresche e piovose dei mesi invernali fino all’inizio della Primavera capita sovente, mentre si ? alla guida percorrendo strade che separano aree boschive da aree umide, di incontrare rane e rospi in attraversamento.
E’ proprio in questo periodo che gli anfibi (di questo gruppo infatti stiamo parlando) si spostano dai boschi dove vivono abitualmente in direzione delle aree umide prescelte per la riproduzione, in genere laghi, fossi, canali, ruscelli, ecc.
Come suggerisce il nome (dal greco ?anfi?=doppio e ?bios?= vita) gli anfibi vivono una doppia vita: allo stadio di piccoli girini vivono in acqua, poi in seguito a fasi successive di metamorfosi, da adulti sulla terraferma. Rimangono tuttavia legati alle zone umide per svolgere il loro ciclo riproduttivo, di fatto ogni anno si spostano verso le aree umide per svolgere le fasi dell’accoppiamento e della deposizione delle uova. Ci? ha luogo in genere alla fine dell’inverno, periodo in cui molte specie compiono vere e proprie migrazioni di massa, arrivando a percorrere fino anche a 2 – 3 km per raggiungere i siti riproduttivi. Alla fine di questa fase essi rientrano, compiendo il percorso a ritroso. Questi spostamenti avvengono molto lentamente e coinvolgono grandi quantit? di individui, soprattutto dopo il crepuscolo e nelle prime ore della notte.
Per molte specie animali e in particolare per quelle di piccola taglia come gli anfibi le strade (con il traffico veicolare che vi scorre) e i canali con le sponde in cemento costituiscono contemporaneamente un ostacolo insuperabile e una grave causa diretta di morte. ? stato dimostrato che su una piccola strada di campagna bastano una decina di veicoli ogni mezz’ora per provocare stragi tali da mettere a serio rischio la sopravvivenza di intere popolazioni locali di rane e rospi.
Ma perch? dobbiamo curarci di loro?
In primo luogo gli anfibi rappresentano degli importanti indicatori di una buona qualit? ambientale: la loro presenza sul territorio indica un buono stato di salute degli habitat ed ? determinante per il mantenimento dell’equilibrio ecologico (si nutrono anche di specie fastidiose come le zanzare!) .
La stessa Regione Toscana ha legiferato che tutti gli anfibi sono specie protette ai sensi della Legge Regionale 56/2000, che ne tutela ogni individuo vietandone espressamente la cattura, l’uccisione, il deterioramento e anche la distruzione dei siti riproduttivi e di riposo, la molestia, la raccolta e la distruzione delle uova, il commercio di individui sia vivi che morti.
E quindi?
Ognuno di noi pu? fare molto per aiutare questi importantissimi animali a sopravvivere nel proprio ambiente e in armonia con la nostra presenza.
Il consiglio che ci sentiamo di darvi ? di prestare sempre attenzione mentre si ? alla guida! Quando si avvistano, cercare di non investirli e, se ? nelle nostre possibilit? , accendere le quattro frecce, fermarsi e spostarli delicatamente a mano a lato della strada (tanto non sputano veleno e non sono urticanti!).
Piccoli gesti che possono rendere la vita dell’Altro migliore.
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