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Sabato 3 e Domenica 4 Dicembre ventotto giovani Natural Leaders provenienti da varie parti di Italia (c’eravamo anche noi di Massaciuccoli!) sono sbarcati in Sardegna per vivere un’esperienza importante: conoscere pi? a fondo il fenomeno del bracconaggio e sperimentare in prima persona cosa significhi contrastarlo attivamente. Le due intense giornate hanno avuto luogo nel Basso Sulcis, in provincia di Cagliari, dove ogni anno circa 500.000 passeriformi, tra cui pettirossi, merli, capinere, cince, fringuelli e soprattutto tordi vengono catturati illegalmente per mezzo di trappole armate con esche e poi venduti illegalmente ai ristoranti, che ne fanno dei rinomati spiedini conosciuti come ?grive?. Ogni autunno e inverno questa zona della Sardegna, caratterizzata da enormi estensioni di una ricchissima e intatta macchia mediterranea, ? interessata dall’afflusso di milioni di uccelli, provenienti dal nord Europa, che si fermano durante la migrazione e vi sostano per tutto l’inverno…se hanno la fortuna di non cadere vittime delle migliaia di trappole disseminate lungo i sentieri dai bracconieri. Il Basso Sulcis, infatti, ? uno dei cosiddetti ?hot spots? italiani per l’entit? e la gravit? del bracconaggio, che in queste aree ? estremamente radicato e diffuso, poich? spesso legato a radici socio-culturali difficili da estirpare.
tordoPer bracconaggio, fenomeno diffuso in tutta Italia, si intende l’attivit? venatoria di frodo su uccelli e mammiferi, esercitata in violazione delle leggi vigenti: bracconiere ? chi spara a specie protette, chi caccia al di fuori della stagione venatoria e/o in aree protette, chi cattura illegalmente uccelli o altri animali protetti con trappole, reti, armi contraffatte o rubate. In alcuni casi, come avviene nel Basso Sulcis o nelle Valli del bresciano e del bergamasco, gli animali catturati e abbattuti sono destinati al consumo gastronomico; in altri casi gli animali catturati sono destinati al mercato illegale, come i fringillidi venduti nei mercati di Napoli e Palermo o i piccoli dell’Aquila di Bonelli, in Sicilia, che i bracconieri sottraggono direttamente dai nidi; in alternativa gli animali che cadono vittima del bracconaggio possono essere destinati all’imbalsamazione illegale o abbattuti per puro scopo ?ludico?.
In queste ?aree calde?, dove il bracconaggio rappresenta un’emergenza, la Lipu organizza sin dal 1984 veri e propri campi di sorveglianza che coinvolgono volontari ed operatori in una importante azione di controllo e difesa del territorio, con il prezioso sostegno delle Forze dell’Ordine. Al campo invernale antibracconaggio nel Basso Sulcis, guidato da Gigliola Magliocco ed attivo dal 2005, partecipano ogni anno diversi volontari che, oltre ad osservare, monitorare e segnalare alle autorit? le attivit? di bracconaggio, per contrastare il fenomeno perlustrano ogni giorno per circa due settimane i sentieri sulle colline intorno ai comuni di Capoterra, Uta, Santadi e Assemini rimuovendo le trappole e le reti collocate dai bracconieri e liberando eventuali animali catturati e ancora vivi: sono pi? di 100.000 le trappole rimosse dal 2005 ad oggi e consegnate alle Forze dell?Ordine.trappole rimosse 1
Quest?anno i giovani entusiasti Natural Leaders hanno avuto la straordinaria opportunit? di partecipare alla prima giornata del campo.
La mattina del sabato, 3 Dicembre, ? stata dedicata alla formazione, con un?ampia introduzione a cura di Giovanni Albarella sul fenomeno del bracconaggio in Italia, gli hot spots, le principali specie colpite, la situazione critica del Basso Sulcis, il lavoro della Lipu e i campi antibracconaggio, ed i risultati raggiunti finora. Preziosi ed illuminanti sono stati gli interventi del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Sardegna, durante i quali sono state illustrate le principali caratteristiche del fenomeno di bracconaggio nel Basso Sulcis, le radici socio-culturali che ne sono alla base, le problematiche legate all?attivit? di vigilanza in un territorio cos? vasto e per lo pi? ?selvaggio?, il profilo tipo dei bracconieri, ed i risultati raggiunti negli ultimi dieci anni anche grazie alla stretta collaborazione con la Lipu: centinaia di denunce e diversi arresti, moltissimi animali confiscati, migliaia di trappole ed armi illegali sequestrate. I ragazzi di Natural Leaders hanno potuto osservare da vicino svariati tipi di trappole ed armi micidiali, poste sotto sequestro, tutte accuratamente fabbricate dai bracconieri artigianalmente, i quali oltre a tagliole di vario tipo riescono a realizzare svariati tipi di trappole mortali come quelle ?ad archetto? posizionate a terra con un?esca, quelle ?aeree? collocate sugli alberi e realizzate con fil di ferro e crine di cavallo (rigorosamente maschio!), i cavetti d?acciaio usati come cappio per catturare mammiferi come cinghiali e caprioli o persino donnole e gatti selvatici che rappresentano per i bracconieri dei veri e propri ?competitors?. Ma non mancano persino i fucili ?home made?, armi da fuoco fabbricate e detenute illegalmente (quindi non regolarmente denunciate) che vengono nascoste direttamente nei boschi per eludere gli eventuali controlli, o i macabri bocconi esplosivi che brillano non appena masticati dall?animale.
La mattinata si ? conclusa con l?intervento della sindaca del comune di Pula, sensibile ai temi del bracconaggio e della conservazione della biodiversit? e molto disponibile nei confronti delle iniziative della Lipu, e quello del Presidente della Lipu-Birdlife Italia, il quale ha sottolineato l?importanza della stretta collaborazione con il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Sardegna per i risultati ottenuti negli ultimi anni in termini di contrasto effettivo del bracconaggio, ed il fondamentale ruolo delle attivit? di prevenzione e sensibilizzazione delle popolazioni locali senza le quali non sarebbe possibile un?eradicazione del fenomeno.
Una campagna di comunicazione a livello locale, nazionale e internazionale con l’importante scopo di ridurre l’uccisione illegale di uccelli selvatici ? stata infatti oggetto di un progetto durato tre anni e conclusosi nel 2015, finanziato con fondi europei Life+. La Lipu, capofila del progetto, ha ideato una campagna di sensibilizzazione rivolta alle autorit? e alle comunit? locali, in particolare i giovani, per mezzo di annunci stampa e radio e del sito web www.leavingisliving.org, un programma di educazione ambientale rivolto alle scuole, ed eventi pubblici rivolti alla comunit?, con gli obiettivi di sensibilizzare le persone al rispetto degli uccelli migratori e della biodiversit?, di far loro conoscere gli effetti del bracconaggio sulla biodiversit? locale ed europea, di cambiare gli atteggiamenti socio-culturali verso il bracconaggio e, non ultimo, di migliorare l’applicazione della legge attraverso una maggiore consapevolezza e un migliore coordinamento tra e con le forze dell’ordine. Si ? trattato di un vero e proprio progetto culturale, perch? in un territorio come quello del Basso Sulcis, dove il bracconaggio fa parte di una radicata tradizione tramandata di padre in figlio da generazioni, non si pu? pensare di combattere questo fenomeno se si prescinde dallo sviluppare ed aumentare la consapevolezza del problema nelle popolazioni locali, stimolando soprattutto nelle giovani generazioni l?apprezzamento delle bellezze naturali, della biodiversit? sarda e della sua salvaguardia, e della legalit? ambientale.
nobracconaggioPer questo motivo, anche i giovani Natural Leaders sono scesi in campo, durante il pomeriggio di sabato, impegnati su tre fronti in attivit? di sensibilizzazione che hanno coinvolto ragazzi e ragazze adolescenti del luogo nel centro commerciale di Cagliari, giochi e laboratori didattici per bambini in piazza a Pula e in un parco urbano di Capoterra, dove ? stata anche liberata una poiana guarita presso il Centro di Recupero Fauna Selvatica di Monastir in presenza del sindaco e del Comandante della Stazione dei Carabinieri di Capoterra.

Domenica mattina, 4 Dicembre, sveglia presto e tutti in missione verso i boschi del Gutturu Mannu (CA), armati di cesoie e seghetti per la potatura: guidati dal Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Sardegna le ventotto ?upupe rosse? hanno rimosso ben 200 tra cavetti d?acciaio, trappole ?aeree? e ad archetto lungo i sentieri di una meravigliosa macchia mediterranea che si estende a perdita d?occhio. L?estensione di questo prezioso habitat purtroppo favorisce l?attivit? dei bracconieri, che spesso agiscono indisturbati persino all?interno di una Riserva Naturale, poich? perlustrare un?area di circa 35 km x 40 km presenta difficolt? pratiche non indifferenti, specialmente in situazioni di carenza di personale.rimozione trappole
Anche per questo la stretta collaborazione tra la Lipu e le Forze dell?Ordine ? fondamentale, per di pi? se si pensa che dietro al fenomeno del bracconaggio c?? un vero e proprio mercato criminale: le ?grive? (che non sono altro che spiedini di tordi ? circa 8 uccelli per spiedino) vengono vendute illegalmente anche tra gli 80 e i 120 euro l?una, e la maggior parte delle persone dedite alla cattura illegale della fauna selvatica consiste di disoccupati, pregiudicati, tossicodipendenti, che non ci pensano due volte a sparare contro chi tenta di mettere loro i bastoni tra le ruote. Non sono rari atti come il lancio di sassi sui volontari della Lipu, additati pi? o meno in sordina e con sogghignante disprezzo come ?i protettori degli uccelli?, o i colpi di arma da fuoco sparati in aria per spaventare gruppi di giovani scout che per i bracconieri rappresentano solo un disturbo: anche noi abbiamo dovuto lasciare due persone ?a guardia? dei furgoni per scongiurare eventuali atti intimidatori.
Ci? che pi? rattrista, e al contempo rende ancor pi? motivati i giovani Natural Leaders a perseguire l?obiettivo di contrasto ed eradicazione del bracconaggio in Sardegna e a proseguire con le attivit? di educazione e sensibilizzazione delle giovani generazioni al rispetto della Natura, ? vedere una cos? lussureggiante e ben conservata macchia mediterranea, unica nel suo genere, deturpata e offesa da migliaia di micidiali congegni di morte (ad ogni passo abbiamo incontrato e rimosso decine di trappole di ogni tipo sistemate in pochi metri quadri) che ingannano nella maniera pi? subdola splendidi e ignari animali in cerca soltanto di un?area di sosta in cui trascorrere l?inverno e rifocillarsi dopo il lungo viaggio migratorio: veri e propri ?corridoi? liberati dalla vegetazione in cui gli uccelli possono volare pi? agevolmente per poi incappare in un cappio posto proprio su un ramo appositamente sistemato in orizzontale a mo? di posatoio, invitanti bacche di corbezzolo poste come esca che nascondono mortali trappole ad archetto, e persino piccole pozze d?acqua create artificialmente per attirare animali assetati o cinghiali che amano fare bagni di fango per rinfrescarsi e liberarsi dai parassiti, i quali diventano cos? facili prede a cui sparare a distanza ravvicinata.
La speranza, dei Natural Leaders e di tutta la Lipu, ? che siano proprio i giovani, gli stessi figli e nipoti dei bracconieri, a determinare quell?inversione di rotta che parte proprio dal comprendere il grande valore della biodiversit? che li circonda e dal saperla sfruttare come risorsa, non distruggendola bens? proteggendola e valorizzandone le straordinarie potenzialit? che avrebbe in termini di escursionismo, turismo ecosostenibile e numerose altre attivit? economicamente produttive ma rispettose del patrimonio naturale e della legalit?.
gruppo natural leaders