“Nell’estate appena trascorsa mi trovavo a fare il coordinatore dei campi di volontariato per adulti organizzati dall?Oasi Lipu di Massaciuccoli, che si svolge tutti gli anni nel mese di Agosto.
Una mattina, mentre ci stavamo preparando per iniziare i lavori di manutenzione nella Riserva, ad un tratto una volontaria mi fece notare la presenza di alcuni insoliti uccelli sul tetto di una casa nelle vicinanze del casale Lipu. Un po’ distrattamente mi voltai, credendo di vedere due aironi rossi o cenerini, molto comuni in estate, invece i miei occhi videro ben altro…? L? per l? non riuscivo a credere ai miei occhi, erano due cicogne bianche (Ciconia ciconia) proprio davanti il centro visite! Mai mi sarei immaginato di vedere in quel periodo due cicogne riposare tranquillamente in un posto cos? frequentato. Preso dell’euforia del momento corsi a chiamare tutti gli altri per mostrargliele, pensando bene di prendere anche il cannocchiale per osservarle meglio. Anche i volontari rimasero entusiasti di un avvistamento cos? inusuale, per questo ci fermammo ad osservarle per un p? e a teorizzare sulla loro provenienza. In quel lasso di tempo riuscimmo a vedere che entrambe avevano uno strano anello di riconoscimento alla zampa che per? non sembrava appartenere a quelli normalmente usati a scopo scientifico, infatti Andrea (responsabile dell’Oasi) al suo arrivo ci conferm? che non si trattava di anelli utilizzati per monitorare uccelli selvatici. Ci segnammo comunque la serie numerica dell?anello ipotizzando che fossero scappate da qualche giardino zoologico o da qualche centro di recupero ma non avevamo abbastanza indizi per stabilire da dove effettivamente provenissero. Dopo circa un’ora le cicogne si alzarono in volo e dopo alcuni giri sulla Riserva si allontanarono sopra i nostri occhi increduli. Tutti noi ci augurammo che potessero continuare il loro viaggio verso il loro luogo di svernamento. Eravamo tutti molto allegri e contenti che queste due bellissime creature ci avessero deliziato con la loro inaspettata presenza. Iniziammo a fantasticare sull’incredibile viaggio che stavano compiendo e scherzammo sul buon auspicio che questi grandi volatili portano, ma eravamo ignari della loro sorte…

Dopo un paio d’ore dalla loro partenza squill? il telefono dell’Oasi e il volontario di turno rispose pensando di dover dare le solite informazioni, invece non fu cos?: corse infatti velocemente a cercarmi, e quando mi raggiunse mi pass? il telefono dicendomi che un signore aveva soccorso una cicogna in mare! ?Cosa???? Dissi io. ?Ma cos’? oggi il giorno delle cicogne?? Presi il telefono e ascoltai attentamente la persona che era all’altro capo. Dal suo racconto capii subito che la situazione era grave. Aveva appena recuperato una cicogna caduta in mare aperto a circa 7 miglia dal porto di Viareggio. Fortunatamente era riuscito ad issarla prontamente a bordo della sua barca a vela, sottraendola all’attacco dei gabbiani e all’annegamento. Io cercai di dargli tutte le informazioni necessarie per effettuare un primo soccorso ma per fortuna la cicogna sembrava essere solo bagnata e star bene. Insieme decidemmo che la cosa migliore da fare era di tenerla tranquilla a bordo e che la barca rientrasse in porto per un eventuale soccorso da parte dell’associazione che se ne occupa e che nel caso potesse esser trasferita al Centro Recupero della Lipu a Livorno (CRUMA). Rimanemmo al telefono per parecchio tempo per poterci scambiare consigli e coordinare l’eventuale recupero, ma per fortuna la cicogna stava sempre meglio, teneva le ali aperte per asciugarle. Proprio in questi momenti Luca il capitano mi disse che vedeva un anello con dei numeri, io molto sorpreso gli chiesi di leggermeli e mi senti? ghiacciare il sangue… Non ci potevo credere era una delle due cicogne che poco tempo prima avevano sostato a Massaciuccoli. Al quel punto pensai che quei due animali non dovevano essere del tutto selvatici e forse non erano cos? esperti. Difficilmente una cicogna si mette a sorvolare il mare aperto se non ? in piena forma o se non ? costretta. Ma cosa potevamo fare? Solo aiutarla a rimettersi in forma per riprendere il suo viaggio e cos? ? stato. A circa 2 miglia dal porto era gi? bella asciutta e con la brezza che tirava, spicc? un bel volo sicuro, staccandosi dalla barca e dirigendosi convinta verso la terraferma. Io chiesi a Luca di seguirla per accertarsi che arrivasse fino a terra e lui ormai preso quanto me da questo salvataggio, non esit? a farlo! Ad ogni battito d’ali era sempre pi? alta e sempre pi? vicina alla salvezza e a poche centinaia di metri dalla riva la cicogna volava in alto sopra la Versilia. Adesso era definitivamente salva! Salutai calorosamente il capitano, ringraziandolo e complimentandomi con lui per il bellissimo gesto di altruismo che aveva compiuto. Aveva salvato un animale simbolo dell’avifauna e doveva esserne orgoglioso!
All’ora di pranzo raccontai la storia a tutti, i quali rimasero stupiti della disavventura vissuta dalla ‘nostra’ cicogna ma molto contenti per il lieto fine. Dentro di me per? rimasero dubbi e perplessit? sulla loro provienienza, sulle loro condizioni fisiche e sull’origine di quegli strani anelli.

Nei giorni seguenti continuai a pensare a quanto avvenuto e mi convinsi che avevamo scelto la strada giusta, l’avevamo aiutata a continuare il suo viaggio irto di difficolt?, certi della forza e della bellezza che contraddistinguono queste grandi migratrici.
A distanza di una decina di giorni dagli avvenimenti i dubbi si sono svelati… Inaspettatamente sono stato contattato da un ragazzo che, presentandosi come il proprietario di due cicogne, mi chiedeva informazioni su di loro e mi ha raccontato la loro storia. Lui effettivamente disponeva di due cicogne regolarmente registrate e inanellate che teneva allo stato libero in un giardino, di fatto la legge consente la detenzione di qualsiasi specie di uccello a condizione che provenga da un allevamento autorizzato con tutti i certificati CITES e debitamente inanellato. A quel punto, superando la mia perplessit? iniziale, gli ho raccontato di averle viste a Massaciuccoli il tale giorno e che si erano trattenute per poco tempo, tralasciando volontariamente di riferirgli la disavventura di una delle due per non creargli ulteriori pensieri. Per? da quello che mi ha detto lui, le cicogne stavano bene ed erano state avvistate pochi giorni prima riposarsi su un campanile a Lucca! Per loro fortuna si erano ritrovate e per mio grande piacere risolvevo in unico colpo tutti i miei dubbi e le mie preoccupazioni. Nelle settimane successive sono state avvistate anche in Maremma a conferma che stavano bene e che il loro girovagare continuava alla ricerca di un posto caldo per l’inverno.
La morale? Non so se ci sia una morale in tutto ci?, ma in qualunque caso, la libert? ? la cosa pi? bella ed importante da avere e forse anche la pi? difficile e rischiosa da mantenere, che tu sia una cicogna o una persona, va raggiunta e vissuta, con tutte le proprie forze!”

Francesco F.