Filastrocca_cavaliere

La presenza del Cavaliere d’Italia nelle nostre paludi non ? una novit?. A Massaciuccoli lo si pu? osservare con regolarit? all’inizio della primavera anche se con una presenza numerica non da libro dei primati. Se qui da noi l’ambiente pu? essergli congeniale per la ricerca del cibo, altrettanto non si pu? dire per la riproduzione. Il Cavaliere d’Italia infatti ? molto esigente in materia di luoghi adatti alla nidificazione e non sempre Massaciuccoli risponde alle sue necessit?. L’esigenza primaria ? quella di avere dei chiari con circa 10 ? 15 cm di acqua dove lui, ammucchiando pezzi di canne e altri materiali, costruisce una piccola isola che costituisce di fatto il nido. Il lago di Massaciuccoli ? soggetto a forti escursioni del livello dell’acqua per cui accade che in alcuni anni le condizioni siano ideali mentre in altri, a causa delle piogge invernali e primaverili, l’acqua risulta troppo alta che li costringono a cercare altre zone pi? idonee e noi dobbiamo accontentarci di vedere qualche adulto svolazzare o passeggiare con eleganza in padule ma niente di pi?. Quest’anno ? uno di quelli fortunati, anzi, ? addirittura il primo anno, a nostra memoria, che il Cavaliere d’Italia nidifica proprio all’interno della Riserva del Chiarone. …Ma tutte le medaglie hanno un rovescio… Infatti, se la nidificazione ? stata possibile, ? perch? quest’anno sono comparsi nuovi chiari nella Riserva realizzati non dall’infaticabile opera dei volontari dell’Oasi, in seguito ad una attenta pianificazione, bens? dall’opera distruttiva delle nutrie che si nutrono del falasco rosicchiandolo alla base e impedendone la ricrescita.
Noi non vogliamo dividere gli animali in buoni e cattivi piazzando il Cavaliere d’Italia e la Nutria in due schieramenti opposti e in contrasto tra loro… ma ? giusto tenere ben presente che le nutrie, come tutti gli animali esotici che negli ultimi anni sempre pi? numerosi colonizzano i nostri habitat, non sono in equilibrio con l’ambiente che li circonda semplicemente perch? la natura ha bisogno di tempi molto lunghi per costituire questi equilibri: nel caso specifico l’assenza di un predatore fa s? che le popolazioni di questo roditore aumentino a dismisura con effetti nefasti sull’ambiente, effetti che tuttavia, in una fase iniziale, possono essere anche positivi come questo esempio ci dimostra. La natura ? un sistema complesso che si autoregola con o senza il nostro intervento. Se gli ambienti in cui viviamo devono essere gestiti, dobbiamo farlo considerando che non esiste solo il bianco o il nero… E le sfumature di grigio son ben pi? di cinquanta!
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