Dopo sette anni di gestione da parte del GAM Gruppo Archeologico Massarosese, novit? in vista per l?area archeologica di Massaciuccoli. In questi anni ci sono stati notevoli investimenti sull?area da parte degli Enti competenti con la musealizzazione degli scavi e la valorizzazione di un sito archeologico piccolo ma importante soprattutto alla luce della sua ubicazione nel tessuto urbano di un paese come Massaciuccoli a vocazione prettamente turistica.
La gestione del sito ? stata affidata inizialmente a tre associazioni locali: La LIPU, il GAM ed i donatori di sangue nell?ottica di sviluppare le necessarie sinergie con ci? che gi? esisteva ed affermare il carattere di patrimonio della comunit? locale del sito stesso. un passaggio culturale importante.
Negli anni successivi il GAM ha acquisito sempre pi? autonomia nella gestione e ne ha preso definitivamente le redini con una nuova convenzione che gli affidava l?intera responsabilit? della gestione con il coordinamento di un Direttore scientifico nominato dal Comune.
La gestione da parte del GAM ha dato ottimi risultati in termini di visibilit?, di numero di visitatori, di attivit? con le scuole, di eventi organizzati durante l?anno mettendo insieme competenze e capacit? professionali (molti membri dell?associazione sono archeologi) con la passione e la dedizione tipica dei volontari. Un trionfo di quel principio di sussidiariet? che la nostra stessa costituzione promuove all?art. 118: “Stato, Regioni, Province, Citt? Metropolitane e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attivit? di interesse generale, sulla base del principio della sussidiariet?”.
Fin qui sembra una bella storia ma ad un certo punto il Comune inizia a cercare altre soluzioni perch? non riesce pi? a sostenere i costi di gestione (15.000 ? l?anno per garantire l?apertura del Museo 6 giorni la settimana). Si cercano inizialmente soldi da altri capitoli chiedendo al GAM di pazientare, finch? alla fine si decide che l?area archeologica deve essere ?valorizzata?, che nella neolingua attuale non significa dargli valore e dignit? ma semplicemente generare denaro, autofinanziarsi. Si decide di inserire un biglietto d?ingresso da 1? e mettere a bando la gestione secondo il nuovo Codice degli appalti, che esclude dalla partecipazione le Associazioni di Volontariato, in barba al suddetto principio di sussidiariet?.
In questo modo si gettano al macero sette anni di esperienza positiva, di competenze, di passione e non importa se la nuova gestione fallir? inesorabilmente in quanto non ci sono le premesse di sostenibilit? economica, non importa se la comunit? locale si sente defraudata di un proprio patrimonio, non importa se il buon senso indicherebbe che in mancanza di soldi appoggiarsi al volontariato ed alla passione dei cittadini ? probabilmente l?unica soluzione? l?importante ? seguire alla lettera ci? che prevede la legge in modo da non avere nessuna responsabilit? e poter sempre dire ?non potevamo fare altrimenti??. Una rappresentazione plastica di ci? di cui abbiamo parlato nell?editoriale di questo numero della Newsletter.