Pi? informazione, pi? rispetto, pi? amore

foto lupo claude low
E? soltanto di pochi giorni fa, l?agghiacciante ritrovamento di una lupa scuoiata ed appesa ad alcuni cartelli stradali, con una sarcastica scritta che recita: ?meno abbattimenti, pi? prevenzione?. Tutto questo ? accaduto a Suvereto, ridente cittadina della Val di Cornia, a pochi chilometri da alcune delle pi? rinomate localit? balneari della Toscana, in provincia di Livorno. Purtroppo per?, questo caso ? solo la punta di un iceberg, l?ultimo macabro ed inquietante atto di bracconaggio delle decine avvenuti nella Maremma Toscana negli ultimi anni. Ed ? proprio il bracconaggio insieme ad altre cause di natura antropica, come gli incidenti d?auto, la principale causa di morte del lupo in Italia.

Il lupo ? specie protetta, per il suo ruolo fondamentale nell?ecosistema, (una specie ?ombrello? la cui presenza ? indice di un ecosistema in salute, e che determina un controllo selettivo delle specie preda), e per il drastico declino che ha subito a causa dell?uomo negli scorsi secoli. Oggi, in Italia come nel resto d?Europa, soprattutto grazie alle leggi di protezione, stiamo assistendo ad una naturale espansione della specie, che inizia a ricomparire in territori dove da pi? di un secolo era stato estinto o presente con pochissimi esemplari. Grazie alla tendenza dei giovani ad allontanarsi dal branco (dispersione) per creare una propria famiglia in un nuovo territorio, il lupo lentamente sta ricolonizzando aree che un tempo gli appartenevano e dalle quali era stato sterminato.

Naturalmente, tutto questo pu? generare un conflitto con le attivit? antropiche, pastorizia in primis, perch? l?uomo- si sa- ha la memoria breve e sono scomparse le buone pratiche di protezione delle greggi, primo fra tutti, l?utilizzo del pastore maremmano ? abruzzese. Studi sul conflitto uomo-lupo affermano: ?Il danno percepito ? positivamente correlato con una scarsa conoscenza delle abitudini del lupo e con pratiche inappropriate di allevamento. La perdita delle conoscenze tradizionali contribuisce fortemente ai conflitti uomo-lupo. Ripristinare tradizionali, semplici ma buone pratiche, come la presenza dei cani da guardiania pu? aiutare a risolvere il problema1?.

Allo stesso modo in cui ci sembra normale (e di fatto lo ?) proteggere galline da volpi e faine in tutto il territorio nazionale, oppure l?orto da cinghiali, caprioli e tassi, allo stesso modo vanno protette le greggi da pi? grandi predatori, in un ?ottica di coesistenza, e di consapevolezza del grande valore della nostra biodiversit?. Davvero potremmo vivere in un mondo senza gli altri animali?

Gli animali ci aiutano a ristabilire quell’immediato contatto con la sapiente realt? della natura che ? andato perduto per l’uomo civilizzato(Konrad Lorenz)

? perci? che diviene prioritaria un?approfondita conoscenza della specie, da affiancarsi ad una corretta azione di sensibilizzazione sulle problematiche di conservazione e sul valore ecosistemico e sociale del lupo. In questi giorni dovrebbe anche essere in fase di approvazione il ?Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia?, che tanto fa discutere ? e di fatto arenato ? per il capitolo relativo agli abbattimenti legali.

A tal proposito, recenti studi fondati su solide basi scientifiche dimostrano che istituzionalizzare il prelievo non determina una diminuzione del bracconaggio, anzi: ?Quando lo Stato uccide una specie protetta, il valore percepito di ogni individuo di tale specie decresce; per cui la liberalizzazione del prelievo di lupi pu? generare un messaggio negativo circa il valore dei lupi stessi o l?accettazione del bracconaggio?2.
Un ulteriore studio condotto in Italia ha dimostrato che la presenza di branchi stabili (non destrutturati dal prelievo), l?adozione di misure di prevenzione, abbondanza di caprioli e la presenza di boschi riduce la predazione sul bestiame3, che ricordiamolo rappresenta solo una minima parte dalla dieta del lupo.
La conservazione del lupo, di una popolazione vitale e in salute ? un dovere che abbiamo tutti nei confronti delle generazioni future.

L?educazione ? l?arma pi? potente che si possa usare per cambiare il mondo. (Nelson Mandela)

Fonti
1. Kikvidze, Z., & Tevzadze, G. (2015). Loss of traditional knowledge aggravates wolf?human conflict in Georgia (Caucasus) in the wake of socio-economic change. Ambio, 44(5), 452-457.
2. Chapron, G., & Treves, A. (2016, May). Blood does not buy goodwill: allowing culling increases poaching of a large carnivore. In Proc. R. Soc. B (Vol. 283, No. 1830, p. 20152939). The Royal Society.
3. Imbert, C., Caniglia, R., Fabbri, E., Milanesi, P., Randi, E., Serafini, M., … & Meriggi, A. (2016). Why do wolves eat livestock?: Factors influencing wolf diet in northern Italy. Biological Conservation, 195, 156-168.