Ad annunciare l’arrivo della primavera partecipano anche le osmie: le piccole api solitarie che frequentano i nidi artificiali che da anni all’Oasi abbiamo allestito appositamente per loro.
La primavera all’Oasi LIPU Massaciuccoli arriva per tutti. Sia per lo staff, che per i volontari che per i visitatori che se la godono in tutte le sue manifestazioni passeggiando per il bosco o sul camminamento in tavole, o vagabondando tra chiari e canali in canoa o sul lago con la barca a pedali o con i barchini con il motore elettrico.
Per quanto riguarda il mondo vegetale la forma pi? evidente in cui la primavera si mostra ai nostri occhi ? quella pi? appariscente dei germogli e delle fioriture che cambiano il colore del paesaggio, regalandoci pi? freschezza con il nuovo verde e pi? calore con le esplosioni di gialli arancioni e rossi.
Tra gli animali, quelli che ci colpiscono pi? di tutti come annunciatori della bella stagione sono ovviamente gli uccelli con i loro piumaggi colorati, con il loro allegro vociare e con le spettacolari parate nuziali.
Esiste per? anche un mondo pi? piccolo che si ? risvegliato dal torpore invernale ed ? quello degli insetti. Tra questi non passano certo inosservate le farfalle, ma oggi vogliamo parlare di altri insetti sicuramente meno conosciuti ma di grande importanza per i nostri ecosistemi.
Si tratta delle api solitarie.
Contrariamente alle pi? famose cugine api da miele, le api solitarie, come dice lo stesso nome che ? riferito a numerose specie diverse, non vivono in famiglie organizzate, ma conducono una vita pi? riservata raggiungendo il massimo della gregariet? semplicemente nidificando fianco a fianco a molti altri individui, ma ognuna per proprio conto… come umani in un grande condominio.
Tra le api solitarie, quelle un po’ pi? conosciute sono le due specie Osmia rufa e Osmia cornuta, entrambe presenti all’Oasi di Massaciuccoli.
Le osmie, a differenza delle api mellifiche, non raccolgono il polline trasportandolo con le cestelle delle zampette posteriori, ma con una struttura chiamata ?scopa? posta sotto l’addome. Come tutte le api solitarie sono delle impollinatrici eccezionali, riescono a visitare diverse migliaia di fiori in un solo giorno prediligendo quelli delle rosacee a cui appartengono molti alberi da frutto.
In natura le osmie nidificano in piccole cavit? preesistenti all’interno delle quali, costruendo setti di fango, ricavano cellette ove depongono le uova, dalle quali schiuderanno delle larve che si nutriranno del polline raccolto.
E’ proprio la scarsa disponibilit? di nidi il fattore limitante pi? importante alla diffusione delle osmie e di tutte le altre api solitarie. Per questo, ormai da diversi anni, all’Oasi ci siamo attrezzati, proprio come si fa con gli uccelli, posizionando nidi artificiali che aiutino questi importantissimi insetti a prosperare.
Costruire un nido artificiale per attirare le osmie ? molto semplice. Bisogna procurarsi delle normalissime canne e tagliarle a segmenti in modo che ogni pezzo sia costituito da due tunnel ciechi il cui fondo sia costituito dall’internodo. Ogni singola specie di ape solitaria ha le sue preferenze in fatto di diametro del tunnel. Le osmie preferiscono fori che vanno dagli 8 ai 10 centimetri, ma con fori pi? piccoli o pi? grandi si pu? dare ospitalit? a un discreto numero di api solitarie, dai microscopici Heriades alle grandi Xilocope.
Le cannucce vanno affastellate fra di loro e posizionate in un punto che sia riparato dalle intemperie e dal sole diretto. All’inizio della primavera, dai nidi colonizzati nell’anno predente si vedranno uscire gli adulti che hanno superato l’inverno imbozzolati, e con un po’ di fortuna si potr? assistere all’accoppiamento. Poi, per circa un mese si potr? osservare da vicino il volo delle laboriose femmine che trasportano il loro carico di polline al nido per nutrire le piccole larvettine o la pallina di fango da usare come materiale di costruzione per separare una celletta dalla successiva o per sigillare l’apertura del tunnel quando non ci sar? rimasto pi? spazio per deporre altre uova.
All’interno del nido, dopo circa una settimana le uova si schiuderanno e le larve cominceranno a nutrirsi fino ad esaurire le scorte di polline e compiendo 5 mute. A questo punto tesseranno un bozzolo nel quale trascorreranno tutta l’estate, fino a trasformarsi in adulti verso la fine di agosto, inizio settembre. Per risvegliarsi, uscire dal bozzolo e ricominciare il ciclo gli adulti aspetteranno fino alla primavera successiva.
E noi saremo pronti a godere di nuovo della loro compagnia.
Ultima cosa molto importante: le femmine delle api solitarie sono dotate di pungiglione, ma non lo usano praticamente mai. Farsi pungere da un’osmia ? un’impresa assai difficile, e la puntura rispetto a quella delle api mellifiche ? cos? poco efficace che non vale neppure la pena darsi da fare per sperimentarla.
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