bChi ? giunto a Massaciuccoli ultimamente per visitare l’Oasi e godere dei colori dell’autunno avr? sicuramente notato la presenza di un rigoglioso giardino galleggiante posizionato e stabilmente ancorato al molo del canale del Porto, proprio di fronte al piazzale. Questo morbido prato color verde chiaro si nota gi? a distanza, quando nel percorrere la via che conduce al porticciolo di Massaciuccoli il lago si lascia intravedere, e suscita nelle persone che lo incontrano per la prima volta l’emozione piacevole che sempre si accompagna alla novit?, nel caso specifico anche una novit? attraente dato che si presenta proprio come un ?giardino? lussureggiante attorno a cui nuotano le anatre e su cui si posano volentieri le folaghe.
Si tratta di Myriophyllum aquaticum, volgarmente conosciuto come Miriofillo americano, una pianta nativa del Sudamerica che ormai da tempo risulta essere stata introdotta in molte parti del mondo, oltre a vari paesi europei (tra cui l’Italia, nella seconda met? del secolo scorso, in diverse localit?) anche in Nord e Centro America, in Giappone e perfino in Australia e in Nuova Zelanda. E? ormai accertato che la presenza e la diffusione di questa pianta al di fuori del suo ambiente originario ? stata causata dall’uomo, soprattutto per il suo ampio utilizzo per gli acquari e nei laghetti ornamentali artificiali. In Toscana questa pianta ? stata segnalata per la prima volta nella provincia di Massa Carrara, per la precisione in alcuni canali del Lago di Porta e pi? a valle del lago nei pressi della confluenza del canale con il Fosso Versilia. Da qualche anno la sua presenza si era manifestata anche sul Lago di Massaciuccoli, soltanto per? nella parte meridionale del comprensorio palustre, dove fino ad adesso sembrava essere confinata. MIRIOFILLLLLLLATISapevamo che questa specie ? ritenuta un’esotica altamente invasiva a causa della sua velocit? di propagazione, e che nei luoghi in cui ? presente comporta non pochi problemi gestionali per mantenere sotto controllo la sua diffusione, per cui quando verso met? ottobre durante un’uscita in barchino abbiamo rinvenuto, per la prima volta, un grosso cesto natante in mezzo al lago ci siamo posti il problema di recuperarlo ed abbiamo provveduto a trascinarlo fino al Porto, operazione per niente semplice considerando l’estensione dell’isola vegetale e soprattutto cercando di evitare la sua frammentazione in parti e quindi possibili focolai di diffusione.

Myriophyllum aquaticum ? una specie della famiglia delle Haloragaceae . Questa pianta vegeta principalmente in acque ferme come laghi, stagni, ma anche in in canali di drenaggio e d’irrigazione, come appunto ? il caso dei canali di bonifica del bacino del Massaciuccoli. E’una pianta erbacea acquatica con un vistoso dimorfismo delle sue foglie, quelle sommerse di fatto sono morbide e di colore bruno, quelle emerse appaiono di un brillante verde ? azzurro. Il fusto, che nella parte sommersa ? ricco di radici avventizie ai nodi, emerge allungandosi per alcuni decimetri sopra la superficie dell?acqua. Mostra un?ottima resistenza alle basse temperature, senza un’eccessiva rigidit?, e questo spiega in parte la sua presenza in paesi con clima molto diverso da quello di origine. Una volta che colonizza un nuovo ambiente, questa pianta ? in grado di adattarsi a vari tipi di habitat, dalle acque profonde anche con notevole carico di nutrienti ai suoli emersi, dimostrando una grande tolleranza verso notevoli escursioni del livello idrico.fillfol Al di fuori del suo ambiente d’origine, il Miriofillo americano ? presente solo con individui femminili, per cui la sua riproduzione avviene unicamente attraverso la via vegetativa, che ? molto efficace dato che basta un minuscolo frammento di fusto con un nodo per rigenerare, in condizioni ottimali, un?intera pianta. L?estrema adattabilit? e la capacit? di popolare velocemente grandi superfici, rende molto problematica la gestione di questa specie in tutti i siti dove essa ? stata segnalata come invasiva. Tende a formare tappeti piuttosto fitti e che si espandono molto rapidamente, per cui la sua presenza influisce sulle caratteristiche fisiche e chimiche dell?acqua ed impedisce la penetrazione della luce negli strati inferiori della colonna idrica, con conseguente impatto sulla presenza e sul comportamento delle comunit? animali e vegetali sottostanti.
La semplice rimozione meccanica si ? rivelata spesso controproducente, visto che favorisce la formazione di frammenti, che possono essere trasportati dalla corrente e rigenerare nuovi popolamenti altrove. Anche il controllo biologico con l’impiego di specie ?parassite? ha dato risultati controversi; l’unico sistema efficace per il contenimento di questa pianta rimane al momento quello tramite erbicidi, con tutti gli effetti collaterali negativi che ci? comporta.

Questo bell’isolotto verde nel frattempo ? ancora visibile e fissato al molo del Porto… nei prossimi giorni ci occuperemo della sua rimozione e smaltimento, consapevoli che questo intervento ? solo un soffio di vento contrario ad una tempesta in arrivo… abbiamo comunque il dovere morale di farlo!a