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Attualmente il Glifosato o Glifosate (N-(fosfonometil)glicina) ? l’erbicida non selettivo pi? utilizzato al mondo, essendo presente in 750 formulati tra i quali il Glinet? e il Roundup?, ed ? il diserbante maggiormente collegato alle sementi Geneticamente Modificate (Ogm) di mais, soia e cotone, il cui Dna ? stato manipolato dalla multinazionale Monsanto per resistervi.
Persone, piante e animali sono oggi esposte in tanti modi al glifosato e ai prodotti commerciali che lo contengono. E’ infatti ampiamente impiegato in agricoltura, ma anche dagli enti pubblici per la pulizia dei margini stradali, delle massicciate ferroviarie e dei binari ed ? presente anche in prodotti da giardinaggio e per l?hobbistica.
Se questa sostanza fosse innocua si potrebbe anche stare tranquilli, ma in realt? c’? da preoccuparsi seriamente visto che il Glifosate ? stato definito dall’Agenzia per la Ricerca sul Cancro dell?Oms come sicuro cancerogeno per gli animali e fortemente a rischio anche per l?uomo. E’ stato classificato come interferente sul sistema endocrino e sospettato essere causa di insorgenza della celiachia. Inoltre, esistono correlazioni tra l?esposizione al Glifosato e il linfoma di non-Hodgkin e agli aumenti di leucemie infantili e malattie neurodegenerative come il morbo di Parkinson. L?autorizzazione del Glifosato a livello europeo, che era scaduta il 31 dicembre scorso, ? stata prorogata a giugno 2016 in attesa della revisione paritetica e consultazione finale con gli Stati Membri. Nonostante questo la Commissione Europea sta per procedere a una nuova autorizzazione alla commercializzazione e all’utilizzo del Glifosato nei 27 Paesi membri della Unione Europea per altri 15 anni.

Cosa possiamo fare?
La presa di coscienza ? gi? un passo avanti, ma ? necessario adottare personalmente pratiche pi? sane ed etiche per la cura dei propri orti e giardini, e partecipare a campagne che servano a richiamare l’attenzione pubblica di cittadini e amministratori riguardo gli effetti gravi e globali di queste sostanze, al fine di regolamentarne seriamente l’impiego sia privato che pubblico.
In questo senso il Gruppo di acquisto solidale ?Ortica? di Empoli ha promosso su change.org la petizione ?Liberiamo il suolo pubblico dall?erbicida: primavera toscana 2016!? (link alla petizione), indirizzata al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, e che ha gi? avuto l?adesione di Slow Food ? Condotta Empolese Valdelsa. Vi invitiamo caldamente ad apporre la vostra firma!petizione glifosato
La petizione chiede a Rossi e agli amministratori locali toscani
1. di farsi promotori di buone pratiche sostenibili NON utilizzando diserbante per pulire le aree di propria competenza, ma piuttosto sfalcio/competizione con specie erbose nane o decorative, etc.
2. di fare pressione su quei soggetti pubblici, come l?ANAS, che potrebbero valutare, in accordo coi Comuni, procedure diverse di contenimento dell?erba a salvaguardia del paesaggio.
3. di sensibilizzare i privati sul fatto che il diserbante, bench? in libera vendita, NON ? innocuo. La Toscana ha gi? una legge regionale in questo senso, la 36/1999, attualmente quasi lettera morta: imporne il rispetto rigoroso pena precise sanzioni avrebbe un sicuro effetto deterrente!